Intervista a Diego Santoni, agency nurse a Londra

Ha destato molto scalpore, alcune settimane addietro, la denuncia, da parte dell’Ipasvi di Pescara, di una (falsa) infermiera interinale che esercitava abusivamente la professione presso il locale nosocomio, avendo prodotto falsi documenti.

Sono sempre stato personalmente contrario all’assunzione di infermieri “tappabuchi”, sia in Italia che in Inghilterra. Non ritengo che un professionista possa espletare al meglio la sua professionalità in un contesto che non conosce, magari con pazienti che presentano problematiche cliniche che ha di rado incontrato e credo perciò che il rischio di commettere errori o di non prestare, in generale, un’assistenza adeguata aumenti esponenzialmente.

Riconosco, eventualmente, solo la possibilità di effettuare prestazioni straordinarie nella propria Unità Operativa o Dipartimento (cosa che faccio anch’io da anni) e comunque sempre “cum grano salis”, per evitare un eccessivo affaticamento.

In ogni caso, in Inghilterra la realtà degli Agency nurses, ovvero degli infermieri interinali che lavorano a chiamata per conto di società di intermediazione, è ormai ben consolidata e le retribuzioni superiori a quelle dei dipendenti, anche permanenti, di un Trust, ha spinto molti infermieri a scegliere quello dell’Agency come unico percorso lavorativo. Chiediamo allora più dettagli in merito a chi conosce questa realtà in prima persona, anche per dissipare molti dubbi ed informazioni scorrette ricevute dai colleghi che vivono in Italia.

E’ questo il caso di Diego Santoni, che ho intervistato e che ringrazio.

 

foto bruttone

Presentati brevemente.

Mi chiamo Diego Santoni, sono originario di Jesi ma vivo e lavoro a Londra da gennaio 2015. Ho lavorato per circa un anno per il Moorfields Eye Hospital e poi presso il Royal London Hospital in una Unità Operativa di Acute Medicine (medicina respiratoria ed endocrinologica). Da circa due mesi lavoro esclusivamente come agency nurse.

Come sei stato contattato dall’agenzia per cui lavori?

Sono venuto a conoscenza dell’agenzia tramite un collega ed ho richiesto un colloquio conoscitivo, che mi è stato concesso in pochi giorni. Prima di iniziare a lavorare ho dovuto produrre la documentazione necessaria per dimostrare che potevo svolgere la professione, tra cui il certificato di laurea, il numero di iscrizione presso il registro NMC e le referenze di un paio di colleghi.

Come vieni contattato per coprire i turni? 

L’agenzia per cui lavoro contatta gli infermieri iscritti prevalentemente tramite SMS od e-mail, ma so di altre che hanno un sistema di prenotazione online, sul proprio website. Mi inviano messaggi ed e-mail quotidianamente in merito alle vacancies (richieste) che hanno per gli ospedali convenzionati (pubblici e privati), ma io stesso posso contattarli telefonicamente, dichiarare la mia disponibilità ed essere prenotato per uno specifico turno di lavoro.

In genere richiedo di andare sempre negli stessi due – tre ospedali, perché conosco meglio gli ambienti di lavoro e la loro organizzazione. Una volta completato il turno di lavoro, chiedo al personale dell’Unità Operativa la compilazione e la firma di un modulo per attestare l’esecuzione della prestazione. Rientrato a casa, invio poi il modulo all’agenzia nuovamente tramite posta elettronica.

Come vieni retribuito? A quanto ammonta la retribuzione oraria?

Il pagamento della prestazione viene effettuato tramite bonifico sul mio conto corrente ogni venerdì, ma se l’agenzia è in ritardo per l’accreditamento (per esempio perché ho lavorato giovedì) allora il versamento avviene il venerdì seguente.

La retribuzione oraria è legata a molte variabili: Trust richiedente, agenzia di intermediazione, turno di lavoro, fascia (band) di inquadramento contrattuale.

In genere oscilla tra i 18-20 pound (con la mia agenzia si inizia da 22-23 pound) orari per un turno di lavoro diurno ed infrasettimanale, per arrivare ai circa 30 di un turno domenicale e/o festivo, relativamente ad un band 5 (la fascia iniziale di inquadramento degli infermieri in UK, N.d.A.). Le somme indicate sono ovviamente lorde, per cui mi verranno poi detratte alla fonte le contribuzioni previdenziali e le imposte, come se fossi un dipendente dell’agenzia.

In più, le cifre a cui ho accennato riguardano i Trust dell’NHS, ma nel privato sono superiori.

Insieme alla retribuzione, mi viene poi sempre consegnata una busta paga (payslip).

Come valuti il lavoro dell’agency nurse? Che differenze ci sono rispetto al dipendente di un Trust?

Il vantaggio di essere un agency è che si lavora quando e se si ha voglia. Più si ha determinazione, più si guadagna. Non ci sono limiti di orario e si possono incassare somme notevoli, anche doppie rispetto a quelle di un infermiere permanente di un Trust NHS di pari fascia.

Sull’altro piatto della bilancia, bisogna considerare lo stress e l’affaticamento, per cui occorre avere la capacità di dosare le proprie energie, anche per contenere il rischio di errori.

Bisogna inoltre essere molto guardinghi ed attenersi strettamente alle indicazioni del nurse in charge e dei colleghi, perché non si conoscono gli ambienti di lavoro ed i pazienti. Appunto per questo, scelgo sempre gli stessi Trust e le stesse Unità Operative.

Ti sentiresti di consigliare la carriera dell’agency nurse ai colleghi italiani nel regno Unito?

Francamente il termine carriera è improprio, perché non ci sono avanzamenti o progressioni di alcun genere. Per questo lo consiglio a chi vuole vivere una esperienza temporanea in Inghilterra o come secondo lavoro, mentre non lo suggerisco affatto a chi vuole vivere e lavorare per un lungo periodo in questa Nazione.

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